Il corto "Sopra la barriera"proiettato nel carcere Due Palazzi a Padova. Al termine un allenamento con Giuliano Giannichedda

Il corto "Sopra la barriera"proiettato nel carcere Due Palazzi a Padova. Al termine un allenamento con Giuliano Giannichedda

Ci sono storie di vita che possono essere raccontate dal pallone che diventa strumento per avviare un percorso di inclusione e di riscatto.

Ci sono storie, che partono dal carcere, e si soffermano sulla forza di rialzarsi e di considerare il calcio come una via di riscatto. Va in questa direzione, il progetto, ideato dall’Area CSR della Lega Nazionale Dilettanti, “Sopra la barriera- Calcio, detenzione e rieducazione” e sviluppato attraverso il cortometraggio, realizzato dall’Agenzia Bonfire.

Il cortometraggio è stato proiettato nell’Auditorium del carcere “Due Palazzi” di Padova nel corso di un'iniziativa a cui hanno partecipato Maria Gabriella Lusi, Direttrice della Casa di Reclusione, Diego Bonavina, Assessore allo Sport del Comune di Padova, Giancarlo Abete, Presidente LND, Giuseppe Ruzza, Presidente Comitato Regionale Veneto della LND, Luca De Simoni, Responsabile dell'Area di Responsabilità Sociale della Lega Nazionale Dilettanti, Lara Mottarlini, Presidente ASD Pallalpiede e Stefano Riggi, Regista del documentario.

Attraverso le voci e i volti dei detenuti, il filmato mostra come il calcio è quell’opportunità, che permette di riconquistare fiducia in sé stessi, gestire le emozioni e riscoprire il valore delle relazioni sane e costruttive.

Il calcio, quindi, assume una funzione pedagogica: il rispetto delle regole del gioco diventa un esercizio concreto di legalità, ben riuscito (viste le vittorie di entrambe le squadre, che si raccontano nel corto, in Coppa Disciplina), mentre il lavoro di squadra allena alla cooperazione e al riconoscimento dell’altro.

Al termine della proiezione, Giuliano Giannichedda, tecnico delle Rappresentative LND, ha diretto un allenamento delle squadre nate in carcere.

“Si tratta di progetti che testimoniano come sia importante curare e promuovere l’aspetto sociale che fa parte dello sport e del calcio – dice Giancarlo Abete, Presidente della Lega Nazionale Dilettanti – ma si può fare di più. In questi anni abbiamo aperto il mondo del calcio dilettantistico a una serie di esperienze che ancora oggi ci arricchiscono e ci completano. Il calcio dilettantistico nel nostro Paese non è solo sport, ma rappresenta il collante di un tessuto sociale che unisce comunità, promuove valori e rappresenta opportunità di crescita per centinaia di migliaia di giovani.”

“Abbiamo dato vita ad un percorso- afferma Luca De Simoni, coordinatore Area CSR della Lega Dilettanti- che ha anche un valore simbolico perché restituisce dignità a persone che, pur avendo commesso errori, restano titolari di diritti fondamentali, tra cui quello all’educazione, alla salute e alla possibilità di cambiare. Iniziative come queste dimostrano che lo sport può abbattere barriere invisibili, costruendo ponti tra il dentro e il fuori, tra punizione e speranza.

“L’ASD Pallalpiede ha un doppio significato: da un lato ci sono le persone detenute, con le loro storie e il loro percorso. Dall’altro, i ruoli in campo: portieri, attaccanti, difensori, centrocampisti in una squadra di calcio a 11 che milita in Terza Categoria - dice Lara Mottarlini, Presidente della ASD Pallalpiede. Questa realtà dimostra come lo sport sia uno strumento di inclusione sociale e insegni il rispetto delle regole, l’importanza dell’impegno, ma anche la capacità di accettare quando questo non basti, applaudendo vittorie e sconfitte. Uno degli atteggiamenti valorizzati dal nostro “Codice Etico” e che speriamo possa essere presente nelle loro vite anche dopo la scarcerazione”.

Il cortometraggio, che è stato girato negli Istituti di Padova e Lanciano, in Abruzzo, ha l’obiettivo di valorizzare il coraggio, le salite, le prove e le sfide della vita attraverso il pallone, che contribuisce alla creazione di un percorso di rieducazione e di recupero.

Nelle immagini, nell’esultanza per un gol, in un abbraccio si delinea dunque un viaggio, che diventa il “custode” di testimonianze di Istituti dove sono nate due realtà sportive reali: la ASD Pallalpiede di calcio a undici e la Libertas Stanazzo di calcio a cinque.