Terracina, la Coppa Italia 2014 è tua!

E’ stata una finale di Coppa Italia Enel manifesto di uno sport che non smette mai di stupire perché non c’è un’altra disciplina che unisce l’estetica delle movenze sulla sabbia con il cinismo del calcio. La finale tra Terracina e Catania è stata una perfetta sintesi di prosa e poesia sulla sabbia della Betclic Beach Arena di San Benedetto del Tronto. La storia si è ripetuta, i pontini hanno superato gli etnei per la seconda volta in una finale di Coppa, lo stesso epilogo del 2011. Così i ragazzi di Del Duca alzano la coppa per la seconda volta nella loro storia battendo per 3-2 il team di Soares dopo i calci di rigore. L’epilogo inevitabile tra due squadre che si sono equivalse per qualità, carattere e ordine tattico. Il Terracina è scappato in avanti nei primi due terzi della gara grazie alle reti di Andrezinho e Llorenc, il secondo gol veramente pregevole, non a caso l’attccante dei pontini è vice campione in carica con la Spagna. Ma le occasioni il Catania le ha avute. Nel terzo tempo è entrato in campo il fattore Soares, il mister brasiliano ha instillato nella testa dei giocatori una tenacia mentale che in questa coppa ha sempre pagato nei terzi tempi, così è stato anche in questa finale. Zurlo e Be Martins, certo non i capocannonieri del Catania, hanno rimesso il risultato in equilibrio. Grandi le prestazioni di entrambi i portieri Del Mestre e Spada che difendono la porta della nazionale italiana. Ai rigori il destino beffardo ha voluto che proprio Be Martins sbagliasse il penalty decisivo mentre Llorenc ha tenuto il sangue freddo consegnando la coppa ai pontini. Catania perde la sua quarta finale di Coppa consecutiva, ormai una maledizione. Questa volta i catanesi hanno accarezzato il trofeo, solo un’inezia ha fatto la differenza tra vincitori e sconfitti. Al di là del risultato numerico la finale è stata esaltante. Le parole di Soares sono un marchio di garanzia per il Beach Soccer Lega Nazionale Dilettanti. Il ct del Brasile quattro volte campione del mondo è voluto venire ad allenare nel belpaese: “Perchè quello italiano è il campionato di beach soccer più competitivo del mondo”. D’ altronde il beach soccer è uno sport che non lesina emozioni se pensiamo che in questa Coppa Italia sono stati segnati nove gol di media in ogni partita, una conclusione ogni 30’’. Il calcio è lontano anni luce da questa disciplina che coniuga spettacolo e agonismo, uno sport con regole semplici che catalizza l’attenzione anche di donne e bambini. Il Beach Soccer è nato per divertire le famiglie. Soddisfatto il Coordinatore del Dipartimento Beach Soccer Lega Nazionale Dilettanti Santino Lo Presti.

TERRACINA-CATANIA 3-2 dtr (2-0, 0-0, 0-2; 0-0)
Terracina: Spada, Frainetti, Andrezinho, Olleia M., Feudi, D’Amico, Olleia S., François, Carotenuto, Llorenc, Minchella, Corosiniti. All. Del Duca.
Catania: Del Mestre, Gabriel, Platania, Franceschini, Godino, Bosco, Be Martins, Rodrigo, Zurlo, Vitale. All. Soares.
Arbitri: Cecchin di Bassano del Grappa, Picchio di Macerata.
Reti: 1’ pt Andrezinho (T), 12’ pt Llorenc (T), 6’ tt Zurlo (C), 9’ tt Be Martins (C).
Note: Ammoniti: François, Llorenc, Frainetti (T). Sequenza rigori: Be Martins – parato; Llorenc – gol.
Gran finale per la Coppa Italia Enel 2014 tra Terracina e Catania, due squadre che esprimono gioco spettacolare e che rappresentano una parte importante della storia di questa disciplina nel nostro Paese. Passano solo 49’’ ed Andrezinho porta in vantaggio i pontini capitalizzando la punizione fischiata per fallo ai suoi danni da parte di Platania. Ancora Terracina al 4’ con il nazionale spagnolo Llorenc che fa tremare il palo della porta etnea con un diagonale di sinistro che sorprende Del Mestre. Sempre il numero 10 biancoazzurro sugli scudi poco dopo: addomestica il pallone dandogli del tu per poi calciare di sinistro in porta ma l’estremo difensore rossoazzurro riesce a deviare. Il Catania reagisce con Zurlo ma Spada fa buona guardia. Le due squadre studiano ogni mossa, tengono volutamente basso il ritmo in attesa del varco giusto e nella speranza della giocata di una dei tanti campioni in campo. È il caso di Llorenc che s’inventa un numero di alta scuola al 12’ quando, defilato sulla sinistra, si alza il pallone e porta a due le reti di vantaggio dei laziali con un’acrobazia spettacolare. La seconda frazione si apre con un sostanziale equilibrio tra le due formazioni. L’occasione buona se la procura Rodrigo al 4’ quando si guadagna un calcio da fermo che vale come un rigore ma lo calcia sul palo dove Spada non può arrivare. La squadra di Soares prende fiducia e costringe gli avversari a diventare più fallosi. È il caso dell’ennesimo calcio da fermo dal limite dell’area al 9’, stavolta è Gabriel ad esaltare i riflessi di Spada che si distende sulla sinistra e riesce a deviare in angolo. Prima del secondo riposo Gabriel si vede respingere da François sulla linea un tiro destinato a finire in fondo alla rete. Nel terzo tempo il gioco di fa più frenetico, i rossoazzurri premono il piede sull’acceleratore: Be Martins scalda i pugni di Spada al 2’, poi è la volta di Rodrigo ma il risultato è lo stesso. La personalissima sfida tra Be Martins e Spada si rinnova anche al 5’ ma l’estremo difensore laziale dice ancora di no. Il gol etneo però è matura ed arriva poco dopo grazie a Rodrigo che salta due avversari avanzando sulla destra arriva sul fondo ed offre un pallone d’oro a Zurlo che tutto solo non fa fatica a spingere il pallone in rete. Riprende il gioco ed il Terracina colpisce una clamorosa traversa con Frainetti. Gol mangiato, gol subito ed il Catania conferma questa regola aurea con lo spunto di Be Martins che appoggia in rete la corta respinta di Spada su tiro di Zurlo. Non abbassa la testa il Terracina che accusa il colpo ma ha anche la forza di reagire con Frainetti che si libera di un avversario ma allarga troppo la conclusione da solo davanti a Del Mestre. Nell’extra time sempre Be Martins protagonista con una punizione micidiale che s’infrange sul palo. Ci vogliono dunque i rigori per decidere la vincitrice: Be Martins si fa parare il rigore da un ottimo Spada, mentre Llorenc non sbaglia e regala il trofeo ai pontini.