Artiglia e Rainero: l'oro del Piemonte VdA juniores

EDOARDO ARTIGLIA
E’ il più piccolo della Rappresentativa Juniores del Piemonte Valle d’Aosta. L’unico classe 1999 che mister Franco Giuliano ha voluto nella sua selezione. Giovane all’anagrafe, ma con la personalità di un veterano. Il suo esordio al Torneo delle Regioni l’ha fatto nella partita più importante, quella con l’Umbria, decisiva per l’accesso alla fase finale. E’ entrato nel secondo tempo per aggiungere qualità in campo, per smuovere le acque di una partita che si stava facendo complicata. Mister Giuliano si sarebbe potuto affidare ad un giocatore con maggiore esperienza, ma non ha avuto dubbi: il piccolo Edo, era il giocatore giusto al momento giusto. È entrato in campo con una tranquillità ed una personalità invidiabile, con le sue giocate è riuscito ad incidere nella fase offensiva. Anche grazie a lui la selezione piemontese-valdostana ha iniziato a girare ad un ritmo diverso, prima di quel doppio capolavoro di un altro indiscusso protagonista di questo torneo, Paolo Armando, che con la sua tripletta ha strappato il pass per i quarti di finale. Non si è ancora capito se la sua serenità sia dovuta alla consapevolezza del suo talento, o all’incoscienza tipica della sua giovane età, ma anche nei quarti di finale è riuscito a diventare uno dei protagonisti. Perché il quinto rigore, quello decisivo, l’ha tirato lui, senza vacillare, senza pensarci troppo, senza esitazione. Poi è toccato a Rainero compiere il miracolo. Ma questa è un’altra storia.

BRIAN RAINERO
E’ il ruolo più delicato, quello più particolare. Sempre lì solo, in mezzo ai pali, lontano dai compagni. Con pochissime possibilità di avere delle gioie, l’altissima probabilità che un proprio errore possa essere decisivo e infrangere i sogni dei compagni. Nei tornei, invece, quando si arriva ai calci di rigore le parti si invertono. In quel caso i portieri possono diventare protagonisti assoluti, come Brian capace di parare ben due rigori contro la Sardegna. Il primo miracolo l’ha compiuto sul secondo penality. Sul dischetto ci è andato Matteo Argiolas, in assoluto il giocatore più forte della selezione Sarda. Il tiro è forte, a metà altezza, alla destra del portiere. Brian intuisce l’angolo, ma la palla è più centrale di quanto si potesse aspettare, e quindi serve la mano di richiamo per iniziare a far vacillare le speranze dei sardi. Poi ci pensa la traversa, per ultimo tocca di nuovo a lui, lo Spiderman vercellese che evita un tiro centrale respingendola con i piedi. E scoppia la festa. Così come lui scoppia in lacrime, abbracciato come un bambino ai suoi compagni, conscio solo in quel momento dell’impresa che aveva appena compiuto. Il Piemonte Valle d’Aosta vola in semifinale e lo fa soprattutto grazie a lui. Contro la Sardegna la partita l’aveva già salvata durante i regolamentari. Il suo valore l’aveva già dimostrato nei match precedenti, dove è stato sempre determinante, ma anche con il suo Lg Trino dove spesso ha strappato la palma di Mvp: una cosa non da poco se si pensa che infondo è un ragazzino classe 1998. Il suo primo approccio con il pallone l’ha avuto alla Virtus Vercelli, seguendo le orme del fratello Simone, anche lui portiere, dodici anni più vecchio di lui. Poi la trafila a Tronzano prima che il Santhià si accorgesse del suo valore. Il passaggio in granata è stato fondamentale per approdare poi ad uno dei club più storici dello Stivale, la Pro Vercelli, dove ha difeso i pali del club 7 volte campione d’Italia per ben tre anni. Quest’anno la prima stagione come titolare tra i grandi all’Lg Trino, chiamato a sostituire un giocatore importante come Gregory Moretto. Una scelta che gli ha permesso, per la prima volta nella sua vita, di confrontarsi in campo con il fratello. Per adesso ha vinto lui (2-0 all’andata, 3-3 al ritorno), ma il ragazzo è giovane e prima o poi il derby in famiglia lo vincerà lui.