Se guardi in alto la B, trovi la Serie D

Se guardi in alto la B, trovi la Serie D

Sono passate solo due giornate del campionato cadetto e già s’intravede la conferma di un fenomeno ormai consolidato, in testa alla classifica troviamo una squadra costruita a basso costo che da cinque anni continua a stupire: il Cittadella. Perché ne parliamo? Perché il club granata ha costruito le sue fortune, sfiorando anche la Serie A, puntando anche sui giocatori formati e rilanciati dalla Serie D.

Partendo da mister Roberto Venturato che sta vivendo a Cittadella una delle storie d’amore più longeve e romantiche del nostro calcio per qualità del rapporto con la piazza e con la società. L’allenatore con un passato da calciatore nei dilettanti ha portato il club padovano in B e nelle ultime quattro stagioni ha sempre centrato i Play Off con l’acuto della finale del 2019. Venturato, prima di legarsi indissolubilmente al Cittadella, si è formato in Serie D con il Pizzighettone, dalle giovanili fino alla prima squadra portandola in C. Dal 2012 al 2015 ha sempre allenato nella quarta Serie, due volte la Pergolettese, in mezzo l’esperienza con il Piacenza. Con la squadra di Crema ha centrato un’altra promozione. Probabile che senza la D Venturato non avrebbe costruito il miracolo Cittadella puntando anche sui calciatori provenienti dal massimo campionato dilettantistico.

20201014 venturato int
Nella foto: Roberto Venturato in D con la Pergolettese

Manuel Iori, capitano di mille battaglie sportive con il club veneto, a 18 anni ha vissuto una stagione indimenticabile con il Borgosesia che gli ha aperto le porte del professionismo, una carriera ventennale che l’ha portato anche in A con il Chievo.

Il perno del gioco del Cittadella, il regista e assist man Nicola Pavan, a vent’anni giocava in D con il Trissino Valdagno, stagione 2012/2013. Un trampolino di lancio per la C e la B.

L’attaccante Camillo Tavernelli ha fatto meglio, nel 2015 e 2016 ha giocato due edizioni del Torneo delle Regioni con le Rappresentative umbre Giovanissimi e Allievi, si è messo in mostra in D con il Sansepolcro e in sole quattro stagioni è arrivato in B.

20201014 tavernelli int
Nella foto: Camillo Tavernelli con la Rappresentativa Allievi Umbria al Torneo delle Regioni

L’esterno del Cittadella Daniele Donnarumma ha rilanciato la sua carriera in D tra il 2015 e il 2017 vestendo le maglie di Cavese e Lecco. Una svolta che l’ha proiettato in C con Mantova e Monopoli fino alla ribalta del campionato cadetto.

20201014 donnarumma int
Nella foto: Daniele Donnarumma con il Lecco (ultimo a destra in prima fila) - Serie D 2015/2016

L’attaccante Marco Rosafio nella stagione 2017/2018 giocava in D con il Messina ed ora sta iniziando il suo secondo campionato di B consecutivo.

Il bomber italo nigeriano Roberto Ogunseye, al suo primo anno con il Cittadella in B si è subito messo in mostra ma la sua carriera è partita nel 13/14 in D con le maglie del Marano e del Montebelluna.

Nella rosa a disposizione di Roberto Venturato c’è anche Agostino Camigliano che a 18 anni si mise in mostra in D con il Seregno per vivere poi esperienze d’alto spessore con Brescia, Udinese e altri club blasonati.

Andrea Bussaglia e Michael De Marchi hanno appena lasciato il club dopo essere stati protagonisti con il Cittadella nella scorsa annata. Andrea in sole due stagioni è passato dalla D con il Romagna Centro alla B con il club padovano. A Michael è bastato solo un anno, nel 2018 giocava nella quarta serie con la Virtus Vecomp Verona, un passaggio in C con l’Imolese e nel 2019 l’esordio nei cadetti. Un sogno diventato realtà per un giocatore che fino al 2016, a 22 anni, aveva sempre calcato i campi dell’Eccellenza.

20201014 rosafio int
Nella foto: Marco Rosafio con il Messina - Serie D 2017/2018

Il Cittadella è un esempio di come un club può ripartire dalla D arrivando fino alle porte della Serie A senza dimenticare le proprie radici. In fondo la ricetta è semplice e le soluzioni sono a portata di mano: il territorio e le potenzialità che il vasto mondo del calcio dilettantistico offre, professionalità e risorse infinite.  Calciatori da riscoprire e valorizzare che aspettano solo un’occasione per dimostrare le proprie capacità. Chi l’ha fatto ora ne trae beneficio, basta guardare le rose e i risultati delle società sane, solide, basate su una gestione oculata e una programmazione sportiva capace di superare l’apparenza delle categorie per puntare dritto alla sostanza del calciatore dilettante solo di status ma professionista nel lavoro.

 

Nella foto di apertura: Camillo Tavernelli (maglia bianca) con la Rappresentativa Allievi Umbria al Torneo delle Regioni